venerdì, febbraio 22, 2013

Perche` i prigionieri dovettero lavorare

Ho trovato un articolo negli Archivi Nazionali Australiani che vorrei condividere. Ne ho ritagliate alcune parti. Se lo vuoi leggere nella sua interezza vai alla pagina diricerca degli Archivi, scrivi A373 nel campo Series number, scrivi 6221 nel campo Item control symbol, e clicca Search. Quando vedi la nuova pagina, clicca su view digital copy, vai alla pagina 160 e seleziona Enlarge.


Perche` i nostri prigionieri di guerra devono lavorare.


Prima scelta
Sembra che la maggior parte dei prigionieri italiani vorrebbe di preferenza lavorare nelle campagne invece che rimanere oziosa dietro al filo spinato. L’Esercito mantiene su di loro i poteri disciplinari e, in alcuni casi, i prigionieri considerano il loro ritorno al campo di prigionia come una forma di punizione.
La maggior parte dei prigionieri e` piu` contenta e piu` trattabile quando lavora. Nessuno di loro e` autorizzato a lavorare senza sorveglianza se non con una raccomandazione degli ufficiali di sicurezza.
La richiesta di prigionieri per lavoro resta superiore all’offerta. Il Ministro Federale per il Lavoro (Mr. Holloway) ha espresso in modo semplice che il governo non ritirera` i progionieri dalle campagne mentre la crisi di manodopera rurale continua.
L’Italia e` ora nominalmente un Alleato, ma i termini di pace con l’Italia non sono ancora stati stabiliti. Nel frattempo non c’e` stato alcun cambiamento nello stato dei prigionieri italiani qui in Australia, e nemmeno alcuna domanda concernente il loro rimpatrio.
Per il momento i prigionieri italiani si troveranno nelle stesse condizioni di prima della caduta di Mussolini e dell’arresa del Maresciallo Badoglio.


Che il trattato di pace con l’Italia non fosse stato ancora finalizzato sembra una povera scusa per tenere migliaia di uomini italiani in Australia quasi un anno e mezzo dopo aver firmato un armistizio. Fu una moralita` di convenienza che permise agli australiani di tenere gli italiani ai lavori forzati.

Dopo l’articolo di cui sopra fu scritto, ci volle ancora un altro anno prima che si incominciasse a rimpatriare i prigionieri di guerra italiani e quasi due anni prima che il rimpatrio fosse completato.

Puoi immaginarti le proteste the i ruoli fossero stati invertiti e cittadini britannici fossero stati tenuti a lavorare la terra in Italia con una paga appena sufficiente a comprare sapone e alcune sigarette?

mercoledì, febbraio 20, 2013

Da dove cominciare?

 

Dov’e` che trovi informazioni sui prigionieri italiani di guerra in Australia? La cosa ovvia da fare e` usare Google e vedere cosa viene fuori. E` un buon punto di partenza, ma per un PhD (e in generale per ogni ricerca che vuoi che sia accettata dal mondo accademico) devi verificare independentemente tutto quello che trovi sull’Internet.

E` cosi` perche` l’Internet e` piena di mondezza, e non puoi fidarti di quello che ci trovi. La cosa migliore, ovviamente, e` di affidarsi a fonti di informazioni originali, seguite da fonti secondarie affidabili, come libri ben documentati e articoli scritti da ricercatori rispettabili.

L’Australian War Memorial (AWM) http://awm.gov.au ha una vasta collezione di documenti, immagini e oggetti. Ci ho trovato il Report on the Directorate of Prisoners of War and Internees at Army Headquarters, Melbourne, 1939-1951 (Rapporto sul Direttorato dei Prigionieri di Guerra e Internati al Quartier Generale dell’Esercito, Melbourne, 1939-1951), che lista quando e come molti prigionieri di guerra italiani vennero trasferiti in Australia:

Data di arrivo
Ufficiali
Altri gradi
Da dove
28 mag 1941
6
2,000
Medio Oriente
15 ago 1941
405
412
Medio Oriente
23 ago 1941
2
15
Medio Oriente
13 ott 1941
110
879
Medio Oriente
15 ott 1941
25
923
Medio Oriente
15 dic 1941
13
167
Medio Oriente
26 feb 1942
38
218
Marina mercantile
04 ott 1943
2
1,012
India
01 nov 1943
1
506
India
16 nov 1943
1
506
India
29 dic 1943
1
506
India
16 gen 1944
1
506
India
05 feb 1944
2
1,012
India
22 feb 1944
4
2,024
India
26 apr 1944
8
4,048
India
29 dic 1944
-
991
India
12 feb 1945
-
2,076
India
Totali:
619
17,801


Totale generale:

18,420


Nota che tutti i prigionieri trasferiti dall’India arrivarono in Australia quando la pace fra l’Italia e gli Alleati era gia` stata comunicata (8 settembre 1943). L’Australia non si perito` di ottenere lavoratori a basso prezzo invece che farli riunire con le loro famiglie. Dopotutto, l’Italia aveva perso la guerra, no? Che importanza aveva che soldati italiani stavano combattendo fianco a fianco con gli Australiani contro i tedeschi?

In ogni caso, anche se faceva piacere l’aver trovato dei numeri, dove potevo trovare informazioni sui singoli prigionieri?

La riposta era: agli Archivi Nazionali Australiani (National Archives of Australia, NAA) http://naa.gov.au, che fornisce online una lista di tutti i prigionieri di guerra che vennero tenuti in Australia. La lista, disponibile come serie MP1103/1, fornisce cognome, nome, data di nascita e nazionalita` di 44,513 POWs, di cui si spera che 18,420 sono italiani.

Estrarre dalla lista i dati riguardanti i prigionieri italiani non e` triviale, perche` l’informazione e` contenuta in stringhe di caratteri come quella che segue:

Per selezionare tutti ed esclusivamente gli italiani, non puoi dipendere solamente sulla parola “Italian” o sulla presenzan del codice “PWI”, ma selezionare tutti i record che includono una delle due parole sembra la migliore soluzione fattibile. Ci sono in effetti alcuni italiani classificati come giapponei, giavanesi o tedeschi.

Il formato era standardizzato, ma a volte una virgola era stata battuta dove doveva esserci un punto e virgola; altre volte la stringa “Date of birth” era stata rimpiazzata con “DOB”. E in altri casi la data di nascita mancava completamente, o solo l’anno o il mese e l’anno erano riportati.

Grazie alle possibilita` di analisi e ordinamento di un programma spreadsheet e dopo aver rimosso blocchi di record, puoi ridurre la lista a circa 23’000 record.

A questo punto devi affrontare il problema che la lista include pure gli Internati italiani. Cioe` gli italiani che erano residenti in Australia quando l’Italia dichiaro` guerra agli Alleati.

Teoricamente tutti i prigionieri di guerra sono identificati da un codice che inizia con le tre lettere PWI (Prisoner of War - Italy, cioe` prigioniero di guerra - Italia, che spiega l’indirizzo originale di questo blog), ma questo non era stato fatto sistematicamente. A questo problema si aggiungeva il fatto che alcuni internati vennero riclassificati come prigionieri di guerra, il che` vuol dire che la stessa persona e` ora registrata due volte. Inoltre alcuni internati vennero semplicemente classificati come prigionieri di guerra.

Gli Archivi Nazionali hanno fatto un lavoro incredibile perche`, oltre a battere alcuni dati per ogni prigioniero/internato, hanno anche scannerizzato l’originale delle loro schede personali, chiamate “Service and Casualty forms” (formulari di servizio e eventi), che hanno poi messo a disposizione online. Ecco come si presenta una di quelle schede (per vederne i dettagli guarda all’imagine da sola, senza il resto della pagina):

Francesco Della Pietra, un contadino pugliese ventitreenne, venne catturato in Etiopia (che allora si chiamava Abissinia) l’11 dicembre 1940. Arrivo` a Sydney il 4 ottobre 1943, con la prima nave carica di prigionieri di guerra italiani provenienti dall’India. Forse quando si imbarco` dopo quasi tre anni di prigionia, sapendo che l’Italia non era piu` in guerra con gli Alleati, penso` che lo stavano rimpatriando.

Ma non era cosi`. Lo aspettavano ancora tree anni di prigionia. Arrivo` nel campo di prigionieri di Cowra, nella Nuova Galles del Sud (NSW, lo stato con Sydney) il 9 novembre 1943. Poi, il 17 gennaio 1944, venne mandato a lavorare a Launceston, in Tasmania (PWCC e` l’abbreviazione di Prisoners of War Control Centre, Centro di Controllo per i Prigionieri di Guerra). Dopo essere stato trasferito un paio di volte, il 10 gennaio 1947, finalmente, si imbarco` sul vapore Otranto (di cui puoi vedere un'immagine qui sotto) che lo riporto` in Italia. Per pura coincidenza la nave aveva il nome di un porto italiano che distava meno di 120km dalla cittadina dove era nato.

Non ti viene la pelle d’oca leggendo di questa gente? A me viene, ma forse e` solo l’aria fredda che il condizionatore mi soffia sulla schiena. :-)

Comunquesia, sono riuscito a ridurre il numero di record fino a 18’550, allettantemente vicino ai 18’420 listati nel documento ho ottenuto dal War Memorial.

Ora dovro` scoprire quanti di quei prigionieri di guerra tornarono in Australia come emigranti...